Drug-induced sleep endoscopy as a selection tool for mandibular advancement therapy by oral device in patients with mild to moderate obstructive sleep apnoea
Ruolo della sleep endoscopy nella selezione dei pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno di grado lieve moderato candidati a terapia ortodontica con dispositivo di avanzamento mandibolare
E. De Corso1, G. Bastanza1, G. Della Marca3, C. Grippaudo2, G. Rizzotto3, M.R. Marchese1, A. Fiorita1, B. Sergi1, D. Meucci1, W. Di Nardo1, G. Paludetti1, E. Scarano1
1 Department of Head and Neck Surgery, Otorhinolaryngology, Catholic University of the Sacred Heart, Rome, Italy; 2 Department of Head and Neck Surgery, Dental Clinic Catholic University of the Sacred Heart, Rome, Italy; 3 Department of Neuroscience Catholic University of the Sacred Heart, Rome, Italy
Summary
Nowadays oral appliance therapy is recognised as an effective therapy for many patients with primary snoring and mild to moderate obstructive sleep apnoea (OSA), as well as those with more severe OSA who cannot tolerate positive airway pressure (PAP) therapies. For this reason, it is important to focus on objective criteria to indicate which subjects may benefit from treatment with a mandibular advancement device (MAD). Various anthropometric and polysomnographic predictors have been described in the literature, whereas there are still controversies about the role of drug-induced sleep endoscopy (DISE) and advancement bimanual manoeuvre as predictor factors of treatment outcome by oral device. Herein, we report our experience in treatment of mild moderate OSA by oral appliance selected by DISE. We performed a single institution, longitudinal prospective evaluation of a consecutive group of mild moderate patients with obstructive sleep apnoea syndrome who underwent DISE. During sleep endoscopy, gentle manoeuvre of mandibular advancement less than 5 mm was performed. In 30 of 65 patients (46.2%) we obtained an unsuccessful improvement of airway patency whereas in 35 of 65 patients (53.8%) the improvement was successful and patients were considered suitable for oral device application. Because 7 of 35 patients were excluded due to conditions interfering with oral appliance therapy, we finally treated 28 patients. After 3 months of treatment, we observed a significant improvement in the Epworth medium index [(7.35 } 2.8 versus 4.1 } 2.2 (p < 0.05)], in mean AHI [(21.4 } 6 events per hour versus 8.85 } 6.9 (p < 0.05)] and in mean ODI [(18.6 } 8 events per hour to 7 } 5.8 (p < 0.05)]. We observed that the apnoea/hypopnoea index (AHI) improved by up to 50% from baseline in 71.4% of patients selected after DISE for MAD therapy. In the current study, mandibular advancement splint therapy was successfully prescribed on the basis not only of severity of disease, as determined by the subject’s initial AHI, but also by DISE findings combined with results of gentle mandibular advancement manoeuvre allowing direct view of the effects of mandibular protrusion on breathing spaces in obstruction sites, and showing good optimisation of selection of patients for oral device treatment.
Riassunto
Il trattamento con dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD) rappresenta un’efficace alternativa terapeutica per i pazienti affetti da roncopatia semplice, OSAS di grado lieve/moderato e in casi selezionati di OSAS grave con scarsa tollerabilità alla terapia ventilatoria con C-PAP. Pertanto è importante identificare dei criteri oggettivi per selezionare i pazienti che possono beneficiare del trattamento con i sistemi di avanzamento mandibolare (MAD). In letteratura sono stati descritti vari fattori predittivi sia antropometrici che polisonnografici, mentre esistono ancora controversie circa il ruolo della Sleep Endoscopy e della manovra di avanzamento mandibolare bimanuale durante lo stesso esame come fattori predittivi del successo terapeutico con MAD. In questo studio descriviamo la nostra esperienza nel management di pazienti affetti da OSAS lieve/moderata trattati con MAD e selezionati mediante “sleep endoscopy”. Abbiamo eseguito una valutazione prospettica longitudinale di una serie consecutiva di pazienti giunti alla nostra osservazione con diagnosi di OSAS lieve/moderata e sottoposti a sleependoscopy. Durante il sonno indotto farmacologicamente è stata eseguita una delicata manovra di avanzamento mandibolare con escursione inferiore ai 5 mm e abbiamo riscontrato che in 30 dei 65 pazienti (46,2%) lo spazio respiratorio non migliorava in modo significativo a livello dei siti di ostruzione osservati, mentre in 35 dei 65 pazienti (53,8%) si osservava un miglioramento significativo tale da poter indicare terapia con MAD. In 7 dei 35 pazienti venivano riscontrate condizioni che ostacolavano l’applicazione del MAD per cui 28 dei 35 pazienti sono stati sottoposti a terapia con MAD. Dopo 3 mesi di trattamento abbiamo documentato un miglioramento significativo dell’indice di Epworth medio [(7,35 ± 2,8 vs 4,1 ± 2,2 (p < 0.05)], dell’AHI medio [(21.4 ± 6 eventi per ora verso 8,85 ± 6,9 (p < 0.05) ] e dell’ODI medio [(18.6 ± 8 eventi per ora versus 7 ± 5.8 (p < 0.05)]. Abbiamo inoltre osservato che l’AHI migliorava di almeno il 50% rispetto al basale nel 71.4% dei pazienti selezionati mediante sleep endoscopy. In questo studio, la terapia con i dispositivi di avanzamento mandibolare è stata prescritta con successo sulla base non soltanto dell’indice di apnea/ipopnea, ma anche dei reperti della sleep endoscopy e della manovra di avanzamento mandibolare, ottenendo una visione diretta degli effetti della protrusione mandibolare sullo spazio respiratorio in corrispondenza dei siti di ostruzione, e ottenendo una buona ottimizzazione della selezione dei pazienti per il trattamento con MAD.